I probiotici riducono drasticamente la crescita del cancro del fegato. Negli ultimi dieci anni, gran parte della ricerca ha rivelato gli effetti del microbioma intestinale attraverso una serie di indicatori di salute tra cui l’infiammazione, la risposta immunitaria, la funzione metabolica e il peso. C’è un corrispondente interesse sui probiotici come approccio terapeutico per le molte malattie che chiamano in gioco la flora intestinale.
Studi precedenti hanno dimostrato il ruolo benefico dei probiotici nel ridurre l’infiammazione gastrointestinale e prevenire il cancro del colon-retto, ma un nuovo studio pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences, ha esplorato i loro effetti immunomodulatori sui tumori extraintestinali, in particolare, nel carcinoma epatocellulare (HCC).
HCC è il tipo più comune di cancro al fegato e anche se è relativamente poco comune negli Stati Uniti, è il secondo più mortale tipo di cancro in tutto il mondo ed è particolarmente diffuso nelle regioni con alti tassi di epatite. I ricercatori si sono interessati ad approcci terapeutici alternativi e complementari, per migliorare i tassi di mortalità di questa condizione.
Hanno progettato uno studio in un modello murino di HCC, che ha quantificato gli effetti immunologici di una formulazione probiotica nuova chiamata Prohep. Per la sperimentazione, i ricercatori hanno alimentato i topi con Prohep per una settimana, prima dell’inoculazione del tumore e hanno osservato una riduzione del 40 per cento del peso del tumore e delle dimensioni, rispetto agli animali di controllo. Inoltre, hanno stabilito che gli effetti benefici dei probiotici erano strettamente legati all’ abbondanza di batteri benefici promossi da Prohep. Questi batteri producono metaboliti anti-infiammatori che interferiscono con le popolazioni di cellule immunitarie pro-infiammatorie.
Tra i loro risultati, i ricercatori riferiscono che i probiotici riducono la crescita del cancro del fegato inibendo l’angiogenesi, il processo mediante il quale il corpo genera nuovi vasi sanguigni da quelli esistenti, che è essenziale per la crescita del tumore. Hanno trovato un aumento significativo dei livelli di GLUT1 ( trasportatore di glucosio), il che indica che la riduzione del tumore era dovuai ad ipossia causata dalla riduzione del flusso sanguigno. Inoltre, i tumori nei topi trattati avevano il 52 per cento in meno di vasi sanguigni e il 54 per cento in meno di nuovi vasi sanguigni, rispetto ai topi non trattati.
I ricercatori hanno stabilito, inoltre, che il trattamento con Prohep ha ridotto l’espressione di IL-17, un fattore angiogenico pro-infiammatorio. Poiché HCC è un tumore altamente vascolarizzato, il tumore è generalmente associato ad alti livelli di IL-17 e ad alti livelli di cellule immunitarie chiamate T helper 17 (Th17), che vengono trasportate dall’intestino ai tumori HCC tramite la circolazione. I ricercatori ritengono che ridotto Th17 nelle cellule tumorali, impedisce la crescita tumorale e limita l’ infiammazione e l’ angiogenesi.
Non è sorprendente che i ricercatori hanno anche scoperto che i probiotici hanno aumentato i batteri e metaboliti anti-infiammatori presenti nelle viscere dei topi trattati. Essi concludono che l’assunzione di Prohep ha la capacità di inibire la progressione del tumore modulando la flora intestinale.
Scrivono, “In conclusione … Prohep è stato efficace nel ridurre la crescita di HCC in modo significativo nei topi. Th17 era probabilmente il principale produttore di IL-17 nel microambiente tumorale ed è legato alla crescita del cancro del fegato e all’ angiogenesi. La riduzione del tumore era probabilmente collegata al ridotto reclutamento dall’intestino di Th17, tramite circolazione. La funzione antitumorale offerta da Prohep è da associare alla modulazione della flora intestinale che ha indotto la secrezione di iL-10 citochine antinfiammatorie e soppresso la differenziazione delle cellule Th17 nell’intestino “.
Fonte:Medicalxpress