I ricercatori dell’ École Polytechnique Federale di Losanna (EPFL) hanno decodificato il meccanismo con cui un derivato del glucosio, il lattato, attiva i recettori coinvolti nella memorizzazione e promuove la memoria.
Tutti sanno che i neuroni sono la chiave del funzionamento del cervello, ma anche le cellule chiamate astrociti stanno guadagnando rapidamente crescente rispetto per il ruolo fondamentale che svolgono nella memoria e apprendimento. Gli scienziati dell’ EPFL hanno recentemente delineato i meccanismi molecolari di questo processo in un articolo pubblicato in Proceedings of National Academy of Sciences ( PNAS ). Secondo i ricercatori, il lattato prodotto dagli astrociti, accelera il processo di memorizzazione. Questo risultato, sorprendente, apre nuove possibilità per il trattamento di disturbi cognitivi e della memoria, così come per la depressione.
I nostri cervelli sono avidi. Utilizzano ben il 25% del nostro consumo energetico quotidiano.
Concentrando la loro attenzione sul meccanismo molecolare, gli scienziati hanno scoperto che il lattato fornisce più di energia. Esso agisce come un moderatore di un tipo di recettori del glutammato (recettori NMDA), il neurotrasmettitore primario del sistema nervoso.
Gli scienziati hanno fatto la loro ricerca iniziale in vitro. Hanno esposto i neuroni di topi a varie sostanze e misurato il loro effetto sull’espressione dei geni coinvolti nella memoria. Glucosio e piruvato (un altro derivato del glucosio) non hanno avuto alcun effetto. Un supplemento di lattato, invece, ha attivato l’espressione dei quattro geni coinvolti nella plasticità cerebrale che sono essenziali per la memorizzazione.
La sperimentazione in vivo ha confermato i risultati. I ricercatori hanno esposto al lattato il cervello di topi vivi e poi hanno estratto i tessuti e misurato l’espressione genica. Ancora una volta, l’espressione dei geni coinvolti nella plasticità cerebrale risultava significativamente aumentata.
Possiamo assumere integratori di lattato e sviluppare la memoria?
I ricercatori dell’EPFL hanno ricevuto una borsa di studio per studiare gli effetti della supplementazione di lattato artificiale.
“Abbiamo identificato una serie di molecole che possono indurre gli astrociti a produrre più lattato. Ora l’idea è quella di osservare in vivo se siamo in grado di attenuare i deficit cognitivi e disturbi della memoria. Inoltre, dal momento che le condizioni, come la depressione sono spesso accompagnate da problemi cognitivi, “ il lattato potrebbe anche avere un effetto antidepressivo“, dice il Prof.Magistretti, che conduce anche l’attività di ricerca presso il National Center for Competence in Research Synapsy, dedicato alla comprensione delle basi sinaptica nella malattia psichiatrica.
Fonte: Medical Xpress