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Scoperto il potenziale di una proteina della malaria per il trattamento del cancro

I ricercatori del Translational Genomics Research Institute (TGen), in collaborazione con un team internazionale di scienziati, ha scoperto come una proteina della malaria potrebbe un giorno aiutare a combattere il cancro.

I ricercatori dell’Università di Copenaghen, mentre cercavano di capire il motivo per cui le donne incinte sono particolarmente suscettibili alla malaria, hanno scoperto che il parassita trasmesso dalle zanzare che causa la malaria, produce una proteina che si lega ad un particolare tipo di molecola di zucchero nella placenta.

I ricercatori hanno trovato che lo stesso tipo di molecola di zucchero è presente anche in molti tipi di cancro.

Gli scienziati della University of British Columbia, Vancouver Coastal Health e della BC Cancer Agency University, in collaborazione con i ricercatori di  Copenaghen, hanno scoperto che la molecola di zucchero – oncofetale condroitin solfato – poteva essere utilizzata per la consegna di farmaci anti-cancro.

“Sulla base dei nostri dati clinici, abbiamo convalidato la nuova ipotesi e verificato che essa poteva essere applicata al melanoma e al cancro del polmone”, ha detto il Dottor Nhan Tran, Professore associato  del TGen e uno degli autori dello studio. “Questo particolare tipo di proteina dello sviluppo – oncofetale condroitin solfato – si esprime nella placenta e si esprime anche nel cancro del polmone e nel melanoma”.

La malaria utilizza VAR2CSA per incorporarsi nella placenta e si nasconde al sistema immunitario legandosi a oncofetale condroitin solfato.

In esperimenti di laboratorio, i ricercatori hanno scoperto che  la proteina malarica,VAR2CSA , fissata ad un farmaco anti-cancro, si lega alla proteina oncofetale nel cancro, consegnando il farmaco al tumore.

I risultati dello studio sono stati pubblicati il 12 ottobre dalla rivista Cancer Cell.

“Gli scienziati hanno trascorso decenni cercando di trovare somiglianze biochimiche tra tessuto placentare e cancro”, ha detto il leader del progetto Mads Daugaard, Assistente Professore di Scienze alla UBC e ricercatore senior presso il Vancouver Coastal Health Research Institute. “Quando i miei colleghi hanno scoperto come la malaria utilizza VAR2CSA per incorporarsi alla placenta, abbiamo subito compreso il suo potenziale per la consegna di farmaci contro il cancro”.

“Questo è un risultato straordinario che apre la strada al targeting di molecole di zucchero nel cancro umano pediatrico e adulto ed i nostri gruppi stanno energicamente perseguendo insieme questa possibilità”, ha detto Poul Sorensen, Professore UBC di Patologia e Medicina e collaboratore della  BC Cancer Agency.

Due società, Vancouver-based Kairos Therapeutics e  VAR2 Pharmaceuticals con sede a Copenaghen, stanno sviluppando il composto per gli studi clinici sull’uomo che richiederà altri tre o quattro anni.

Fonte:

  1. Ali Salanti, Thomas M. Clausen, Mette Ø. Agerbæk, Nader Al Nakouzi, Madeleine Dahlbäck, Htoo Z. Oo, Sherry Lee, Tobias Gustavsson, Jamie R. Rich, Bradley J. Hedberg, Yang Mao, Line Barington, Marina A. Pereira, Janine LoBello, Makoto Endo, Ladan Fazli, Jo Soden, Chris K. Wang, Adam F. Sander, Robert Dagil, Susan Thrane, Peter J. Holst, Le Meng, Francesco Favero, Glen J. Weiss, Morten A. Nielsen, Jim Freeth, Torsten O. Nielsen, Joseph Zaia, Nhan L. Tran, Jeff Trent, John S. Babcook, Thor G. Theander, Poul H. Sorensen, Mads Daugaard.Targeting Human Cancer by a Glycosaminoglycan Binding Malaria Protein. Cancer Cell, 2015; 28 (4): 500 DOI: 10.1016/j.ccell.2015.09.003

 

 

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