HomeSaluteCervello e sistema nervosoNuove prove sul collegamento tra stress ossidativo e Alzheimer

Nuove prove sul collegamento tra stress ossidativo e Alzheimer

Immagine:Todd Golde, M.D., Ph.D., director of the UF Center for Translational Research in Neurodegenerative Disease.Credit: University of Florida Health

I ricercatori dell’ Università della Florida hanno scoperto ulteriori prove di un legame tra risposta allo stress del cervello e una proteina correlata al morbo di Alzheimer.

La ricerca, condotta su un modello di topo e su cellule umane, ha portato alla scoperta di un un ormone rilasciato dal cervello per affrontare lo stress ossidativo che aumenta la produzione di frammenti proteici. Quei pezzi di proteine, conosciuti come beta-amiloide, si aggregano e insieme innescano la degenerazione cerebrale che porta alla malattia di Alzheimer.

I risultati dello studio sono stati pubblicati di recente inThe EMBO Journal da un team condotto da Todd Golde, MD, Ph.D., Direttore del Centro per la Ricerca Traslazionale UF nella malattia neurodegenerative e Professore del Dipartimento UF College of Medicine di Neuroscienze.

La ricerca contribuisce a comprendere ulteriormente la potenziale relazione tra stress ossidativo e malattia di Alzheimer, una malattia che si ritiene derivare da un mix di genetica, stile di vita e fattori ambientali.

“I risultati rafforzano l’idea di un legame tra stress e malattia di Alzheimer e forniscono la comprensione dettagliata dei meccanismi dello stress ossidativo nel cervello”, ha detto Golde.

Capire i fattori non genetici che aumentano il rischio di malattia di Alzheimer è particolarmente impegnativo e il recente studio, che rappresenta un passo avanti nell’osservazione degli effetti dello stress e altri fattori ambientali, potrebbe anche aprire la strada ad un nuovo trattamento della condizione.

Ecco cosa hanno trovato i ricercatori: lo stress provoca il rilascio di un ormone chiamato fattore di rilascio della corticotropina o CRF, nel cervello che, a sua volta, aumenta la produzione di beta-amiloideCome le beta amiloide nel cervello si raggruppano, si avvia una cascata degenerativa complessa che porta alla malattia di Alzheimer.

Durante il test di laboratorio, modelli murini che sono stati esposti a stress acuto avevano più alti livelli della proteina legata all’alzheimer nel loro cervello, rispetto ad un gruppo di controllo. I ricercatori hanno trovato che i topi stressati avevano anche più di una specifica forma di beta amiloide che ha un ruolo particolarmente importante nello sviluppo della malattia.

Questi ed altri esperimenti complessi rivelano più meccanismi di una probabile relazione tra stress e malattia di Alzheimer. L’ormone dello stress, CRF, provoca l’aumento dell’attività di un enzima noto come gamma secretasi  che, a sua volta, provoca un aumento della produzione della  proteina collegata all’ Alzheimer.

“La modifica dei fattori ambientali come lo stress è un altro approccio per scongiurare la malattia di Alzheimer, sicuramente più semplice che modificare i geni che causano la malattia. Una possibile soluzione, come bloccare il recettore CRF  indotto da stress, non ha funzionato. Stiamo ora indagando un anticorpo che potrebbe essere utilizzato per bloccare direttamente l’ormone dello stress”, ha spiegato il ricercatore.

L’idea di osservare più da vicino il meccanismo di collegamento tra lo stress e la malattia di Alzheimer è di Seong-Hun Kim, MD, Ph.D., ,un ex assistente Professore presso il the College of Medicine’s department of pharmacology and therapeutics e ora Psichiatra a Seattle. Ha collaborato Hyo-Jin Park, assistente ricercatore al the College of Medicine’s department of aging and geriatric research. Kevin Felsenstein, Ph.D., professore associato di neuroscienze presso il College di UF di Medicina, ha dato un importante contributo al lavoro.

Fonte:http://www.sciencenewsline.com/articles/2015091621050033.html

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