I telomeri sono regioni del DNA alle estremità dei nostri cromosomi che proteggono i dati genetici delle cellule, impedendo le mutazioni e alterazioni nel DNA che potrebbe potenzialmente causare malattie. I telomeri si accorciano durante tutta la vita in un processo che coinvolge sia i fattori genetici che ambientali. Alterazioni nella struttura e/o disfunzione dei telomeri, sono tra i meccanismi molecolari alla base di una serie di malattie legate all’età, ma, fino ad oggi, poco si sa circa il loro possibile ruolo nelle patologie del fegato come la cirrosi, epatite e cancro al fegato.
In uno studio pubblicato sul Journal of Hepatology , Fabian Beier e Paula Martínez, dello Spanish National Cancer Research Centre´s (CNIO), guidati Maria Blasco, hanno creato un modello di topo che esprime l’origine umana di malattie associate a danno epatico cronico come l’epatite o cirrosi epatica che, a sua volta, può progredire in cancro al fegato, nel tempo. Questo nuovo modello di topo rivela la disfunzione telomerica come un potenziale fattore scatenante in queste malattie.
Per studiare il rapporto tra telomeri e danni al fegato, i ricercatori hanno generato una linea di topi carenti di proteine TRF1 nel fegato, lasciando così i telomeri nelle cellule epatiche, non protetti e compromettendo la loro funzione. TRF1 è parte di un complesso di protezione dei nostri telomeri chiamato Shelterin (dalla parola rifugio), che protegge il nostro materiale genetico.
Quando i ricercatori hanno sottoposto i topi con deficit di TRF1 a stress cronico somministrando l’agente epatotossico CCl4 –responsabile della tossicità del fegato, hanno osservato che le cellule epatiche, oltre a contenere più nuclei, presentavano anche le caratteristiche tipiche dei pazienti con cirrosi o epatite come ad esempio un aumento dei marker p21, ciclina D1 o PCNA.
“Questo studio identifica nei telomeri un nuovo percorso molecolare implicato nell’origine delle malattie del fegato come la cirrosi, epatite o cancro al fegato”, hanno concluso i ricercatori.
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Questa ricerca è stata finanziata dallo Spanish Ministry of Economy and Competitiveness, the European Union and the Lilly Foundation.
Fonte: http://www.eurekalert.org/pub_releases/2015-04/cndi-tcl041615.php
