Un nuovo vaccino somministrato per inalazione, in fase di sviluppo, ha dimostrato di fornire una protezione a lungo termine per i primati non umani contro il virus Ebola, come riportato questa settimana nell’edizione online della rivista Molecular Pharmaceutics.
I risultati di un recente studio pre-clinico rappresentano l’unica prova fino ad oggi che una singola dose di un vaccino non iniettabile per Ebola, ha effetti di protezione lunga durata e potrebbe avere importanti conseguenze a livello mondiale nel controllo futuro di epidemie.
La Prof.ssa Maria Croyle e Kristina Jonsson-Schmunk dell’ University of Texas at Austin’s College of Pharmacy, insieme al co-autore dell’ articolo Dr. Gary Kobinger e il suo team del National Microbiology Laboratory a Winnipeg, presenteranno la scoperta a San Diego, il 5 novembre 2014, all’ Annual Meeting and Exposition, la più grande riunione di scienze farmaceutiche del mondo.
Il virus Ebola è spesso mortale e si sviluppa tra la popolazione umana attraverso il contatto diretto con sangue o fluidi corporei di un individuo infetto. L’attuale epidemia di Ebola in Africa occidentale è la più grande e complessa epidemia da quando il virus è stato scoperto nel 1976, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Con un tasso di mortalità al momento fino al 70 per cento, i funzionari dichiarano che questa epidemia rappresenta un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale.
Croyle, Jonsson-Schmunk e colleghi hanno lavorato più di sette anni per sviluppare il vaccino somministrato per via inalatoria che ha migliorato la sopravvivenza dei primati non umani immunizzati, dal 67 per cento al 100 per cento, 150 giorni dopo la vaccinazione.
Questo miglioramento è statisticamente significativo perché solo il 50 per cento dei primati a cui è stato somministrato il vaccino standard per via intramuscolare, è sopravvissuto alla malattia.
“C’è un disperato bisogno di un vaccino che impedisce non solo la trasmissione continua da persona a persona, ma che aiuti anche a controllare le incidenze future”, ha dichiarato Jonsson-Schmunk.
“Il vantaggio principale del nostro vaccino rispetto agli altri in sperimentazione clinica, è la lunga durata di protezione dopo una singola dose per via inalatoria”, ha aggiunto Croyle. “Questo è importante in quanto la longevità di altri vaccini per l’Ebola che sono attualmente in corso di valutazione, non è stata pienamente valutata”.
La prossima fase di ricerca del team di Croyle è una fase I di sperimentazione clinica che mette alla prova l’efficacia del vaccino in soggetti umani.
Questo lavoro è stato sostenuto da una sovvenzione da parte del National Institutes of Health.
Fonte http://www.utexas.edu/opa/wordpress/news/2014/11/03/ebola-vaccine/