Una ricerca condotta da ricercatori della UPV/EHU’s ‘Nutrition and Obesity’ group, presso il the Spanish Biomedical Research Centre in CIBERobn of the Carlos III Institute of Health’Nutrizione, dimostra che un composto chiamato pterostilbene, riduce il grasso corporeo.
Pterostilbene è un composto fenolico della stessa famiglia del resveratrolo ed è presente in piccole quantità in una grande varietà di alimenti e bevande come mirtilli o vino rosso. In collaborazione con il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), i ricercatori della UPV / dell’ EHU hanno osservato in modelli animali che la sua somministrazione riduce l’accumulo di grasso corporeo e che potrebbe ridurre il rischio di sviluppare altre malattie come il diabete.
L’obesità è una malattia cronica causata da una serie di fattori e definita come un eccessivo accumulo di grasso corporeo. Si tratta di una malattia metabolica molto diffusa nei paesi sviluppati e un fattore di rischio significativo per lo sviluppo di alcune patologie e alterazioni come l’insulino-resistenza, diabete, fegato grasso, alterazioni dei lipidi plasmatici e ipertensione, tra gli altri.
Le linee guida tradizionali per la prevenzione e il trattamento dell’obesità includono una dieta a basso contenuto calorico e raccomandano di fare attività fisica moderata, a lungo termine. Tuttavia, l’efficacia di queste strategie è limitata e il risultato non è sempre quello desiderato. In questo contesto, l’aggiunta di ingredienti funzionali nella dieta, apre nuove prospettive di trattamento. Un esempio di questi ingredienti sono i composti fenolici, uno dei quali è lo pterostilbene.
Lo pterostilbene è presente in piccole quantità in una vasta gamma di alimenti e bevande come uva, mirtilli, noccioline e vino rosso, ampiamente consumati dagli esseri umani. In questo momento ci sono pochi studi che analizzano gli effetti di questa molecola. Questa ricerca, è il primo pezzo preclinico di un lavoro che analizza gli effetti dello pterostilbene sull’obesità, in un modello animale. In questo modello, lo pterostilbene ha ridotto il grasso corporeo grazie a una riduzione della sintesi del grasso nel tessuto adiposo e un aumento della sua ossidazione nel fegato.
Questi risultati promettenti, che hanno portato ad un brevetto, potrebbero essere il punto di partenza per la realizzazione di studi futuri di interventi sugli esseri umani.