I risultati di uno studio clinico mostrano che alte dosi di fluticasone propionato corticosteroide induce, in modo sicuro ed efficace la remissione in molte persone con esofagite eosinofila(EoE), una malattia infiammatoria cronica dell’esofago caratterizzata da alti livelli di globuli bianchi chiamati eosinofili.
Tuttavia, alcuni partecipanti allo studio non hanno risposto al fluticasone anche dopo sei mesi di trattamento ad alto dosaggio, fornendo la prova che certe persone con esofagite eosinofila, sono resistente agli steroidi. Analizzando l’ espressione ed il grado in cui alcuni geni vengono attivati o disattivati nei tessuti esofagei, gli scienziati hanno identificato un gruppo di geni che possono aiutare a predire la risposta agli steroidi. Lo studio, condotto da Marc Rothenberg, MD, Ph.D., del Centro Medico dell’Ospedale Pediatrico di Cincinnati e dell’Università di Cincinnati, è stato sostenuto dal National Institute of Allergy e malattie infettive (NIAID), parte del National Institutes of Health.
L’esofagite eosinofila colpisce circa 1 su 2.500 persone. I sintomi variano e possono includere difficoltà di deglutizione e dolore addominale. Sulla base di precedenti ricerche del dottor Rothenberg ed altri, i medici utilizzano in genere fluticasone per via orale per il trattamento di pazienti con esofagite eosinofila, ma gli studi hanno dimostrato che alcuni pazienti non rispondono ai 880 microgrammi dosi giornaliere del farmaco. In questo studio, i ricercatori hanno valutato l’efficacia di una dose maggiore su adulti e bambini con EoE.
Per tre mesi, 28 partecipanti hanno assunto 1760 microgrammi di fluticasone ogni giorno, mentre 14 hanno ricevuto un placebo. Alla fine del periodo di tre mesi, il 65 per cento dei partecipanti che hanno assunto il farmaco erano in remissione completa con quasi la totale assenza di eosinofili nei tessuti dell’esofago, contro nessuna remissione in pazienti trattati con placebo. I pazienti in remissione sono stati passati a 880 microgrammi di fluticasone al giorno per altri tre mesi e il 93 per cento è rimasto in remissione completa o parziale. I partecipanti che non hanno risposto al fluticasone durante i primi tre mesi, hanno ricevuto dosi di 1760 microgrammi per altri tre mesi, ma la gran parte di questi pazienti non ha risposto al farmaco. I risultati suggeriscono che circa il 25 per cento delle persone con esofagite eosinofila non risponde al trattamento con steroidi.
Gli scienziati hanno anche valutato l’espressione genica in campioni di tessuto esofageo. Essi hanno scoperto che le firme di espressione genica di partecipanti in remissione sono cambiate sostanzialmente, diventando simili, ma non identiche a quelle di persone sane. Le variazioni di firme geniche dei partecipanti che non hanno risposto alla fluticasone erano modeste, suggerendo che questi partecipanti erano resistenti al farmaco. I ricercatori hanno identificato 15 geni che possono essere utili nell’identificare i pazienti che risponderanno al trattamento steroideo, tuttavia, ulteriori studi sono necessari per confermare questo dato.
Fonte Gastroenterologia DOI: 10.1053/j.gastro.2014.04.019 (2014).