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Nuova speranza per i pazienti con lesioni del midollo spinale, da protesi neurali

I pazienti con gravi lesioni del midollo spinale, attualmente hanno poche possibilità di recupero. Ora, tutto questo potrebbe cambiare con un nuovo trattamento che stimola il midollo spinale utilizzando impulsi elettrici da protesi neurali. 

La speranza è che la tecnica aiuterà i pazienti paraplegici a camminare di nuovo. Dal 03-05 giugno, i ricercatori del Fraunhofer saranno alla fiera Sensor + Test di misurazione a Norimberga, per mostrare i sensori impiantabili che hanno sviluppato nel corso del lavoro pre-clinico.

 Nel progetto NEUWalk dell’UE, che ha ottenuto un finanziamento di circa € 9.000.000, i ricercatori stanno lavorando su un nuovo metodo di trattamento in grado di ripristinare la funzione motoria nei pazienti che hanno subito gravi lesioni al loro midollo spinale. La tecnica si basa sulla stimolazione elettrica delle vie nervose nel midollo spinale. ”  Nella zona lesa, le cellule nervose sono state danneggiate a tal punto che esse non ricevono più informazioni utilizzabili dal cervello tanto che la stimolazione deve essere consegnata direttamente a quella zona”, spiega il Dott. Peter Detemple, capo del dipartimento presso il Fraunhofer Istituto (IMM) e coordinatore del progetto NEUWalk. Per fare questo, Detemple e il suo team stanno sviluppando flessibili microelettrodi sottilissimi che vengono impiantati all’interno del canale spinale sul midollo spinale. Questi array di elettrodi multicanale stimolano le vie nervose con impulsi elettrici generati da un neurostimolatore microprocessore di accompagnamento. ” I vari elettrodi vengono posizionati attorno alle radici nervose responsabili della locomozione. Grazie a una serie di impulsi ch siamo in grado di innescare nel giusto ordine in quelle radici nervose, pssiamo provocare sequenze di movimenti e sostenere la funzione motoria”, dice Detemple.

I ricercatori del consorzio hanno già condotto con successo i test sui topi in cui il midollo spinale non era stato completamente reciso. Oltre alla  stimolazione del midollo spinale, i ratti hanno ricevuto una combinazione di farmaci esono stati sottoposti a riabilitazione. Successivamente gli animali sono stati in grado non solo di camminare ma anche di correre, salire le scale e superare gli ostacoli. “Siamo stati in grado di innescare movimenti specifici, fornendo alcune sequenze di impulsi ai vari elettrodi impiantati sul midollo spinale”, spiega Detemple. Il ricercatore e il suo team credono che lo stesso approccio potrebbe aiutare le persone a camminare di nuovo. ” Speriamo di trasferire i risultati della nostra sperimentazione animale, sulle persone. Naturalmente, le persone che hanno subito lesioni al midollo spinale,resteranno limitati nei movìmenti, ma la prima priorità è quella di dare loro un certo grado di indipendenza in modo che possano muoversi nel loro appartamento e badare a se stessi, per esempio, o camminare per brevi distanze senza richiedere assistenza “, dice Detemple.

I ricercatori del progetto NEUWalk intendono provare il loro sistema su due pazienti, questa estate. In questo caso, i pazienti non sono completamente paraplegici, che significa che c’è ancora qualche comunicazione limitata tra il cervello e le gambe. Gli scienziati stanno attualmente lavorando su impianti su misura per l’intervento.”Tuttavia, anche se entrambe le prove risulteranno un successo, occorreranno ancora alcuni anni prima che il sistema possa essere pronto per il mercato. Innanzitutto, il metodo deve essere sottoposto a studi clinici e dimostrare la sua efficacia in un gruppo più ampio di pazienti”, spiega Detemple.

Stimolazione elettrica del midollo spinale attraverso l’impianto di protesi neurali, potrebbe offrire sollievo nella malattia di Parkinson.

Anche i pazienti con malattia di Parkinson potrebbero beneficiare delle protesi neurali. I sintomi più noti della malattia sono i tremori muscolari  che hanno un profondo effetto sulla mobilità dei pazienti. Fino ad ora questa malattia neurodegenerativa è in gran parte stata trattata con agonisti della dopamina – farmaci che imitano chimicamente gli effetti della dopamina, ma che spesso portano a gravi effetti collaterali se assunti per un periodo di tempo più lungo.Una volta che la malattia ha raggiunto uno stadio avanzato, i medici spesso si rivolgono a stimolazione cerebrale profonda. Questo comporta una complessa operazione per impiantare elettrodi in specifiche parti del cervello in modo che le cellule nervose della regione possono essere stimolate o soppresse, come richiesto. Nel progetto NEUWalk, i ricercatori stanno lavorando sulla stimolazione elettrica del midollo spinale, un intervento del tutto meno pericoloso che dovrebbe comunque limitare altrettanto efficacemente i sintomi del morbo di Parkinson. “La sperimentazione animale ha dato alcuni risultati molto promettenti”, dice Detemple.

I ricercatori Mainz saranno alla fiera  Sensor + Test 2014  a Norimberga per mostrare le loro protesi neurali. Queste includono sensori impiantabili controllati da microprocessori e sensori rigidi multicanale che possono essere utilizzati per registrare segnali elettrofisiologici e stimolare strutture neurali.

Fonte:http://www.sciencedaily.com/releases/2014/05/140516092040.htm

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