La vitiligine, che affligge circa 100 milioni di persone in tutto il mondo, è caratterizzata dalla perdita di pigmento nelle zone della pelle colpite dalla malattia. I trattamenti attuali, che si basano su immunosoppressione o radiazioni ultraviolette per stimolare la ripigmentazione, sono solo parzialmente efficaci e producono spesso un aspetto chiazzato. Eccessiva esposizione alle radiazioni ultraviolette può inoltre aumentare ilo rischio di cancro alla pelle. Sulla base di studi su animali, questi composti di estratto di pepe nero promettono risultati di gran lunga superiori nel trattamento della vitiligine, rispetto agli approcci attuali. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista British Journal of Dermatology, ma lo sviluppo di tale concetto risale a più di un decennio fa. I ricercatori hanno scoperto che la piperina, alcaloide presente nel pepe nero, ha stimolato la produzione di melanociti in colture cellulari. In combinazione con le radiazioni UV, la pelle ha riacquistato il suo naturale colore in maniera significativa. Inoltre la pelle pre trattata con composto di estratto di pepe, ha richiesto un minor numero di applicazioni di radiazioni UV, riducendo anche il rischio di cancro alla pelle. La sperimentazione si muove orta verso il controllo di questo composto in vitiligine umana.