I ricercatori del Karolinska Institutet in Svezia hanno scoperto che una sostanza chiamata Vacquinol-1, fa esplodere letteralmente le cellule di glioblastoma, il tipo più aggressivo di tumore al cervello. Nella sperimenatzione, quando i topi sono stati trattati con la sostanza, che può essere riportata in forma di compresse, la crescita del tumore è stata invertita e la sopravvivenza è aumentata.
I risultati dello studio sono stati pubblicati nella rivista Cella.
I trattamenti stabiliti che sono disponibili per il glioblastoma comprendono la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia.
I ricercatori del Karolinska Institutet e colleghi dell’Università di Uppsala hanno scoperto un nuovo meccanismo per uccidere le cellule tumorali di glioblastoma. I ricercatori, in una fase iniziale, hanno esposto le cellule tumorali a una vasta gamma di molecole, oltre 200 tipi di molecole. A seguito di approfonditi studi, una singola molecola è stata identificata, di particolare interesse. I ricercatori hanno voluto scoprire il motivo che ha causato la morte delle cellule del cancro, grazie a questa molecola.
Si è constatato che la molecola ha causato nelle cellule tumorali una vacuolizzazione incontrollata, un processo in cui la cellula trasporta sostanze provenienti dall’esterno della cellula al suo interno. Questo processo portante avviene nei vacuoli, che possono essere grossolanamente descritti come bolle o sacche costituiti da membrane cellulari. Il processo è simile a quello descritto l’anno scorso dal Premio Nobel per la fisiologia o la medicina, la scoperta che descrive come le vescicole cellulari muovono le cose dall’interno della cellula alla sua superficie.
Quando le cellule tumorali sono state riempite con una grande quantità di vacuoli, le membrane cellulari (la parete esterna della cellula) sono crollate e la cellula è semplicemente esplosa e necrotizzata.
“Questo è un nuovo meccanismo per il trattamento del cancro. Una possibile medicina basata su questo principio sarebbe quindi in grado di attaccare il glioblastoma in un modo completamente nuovo. Tale principio può funzionare anche per altre malattie tumorali “, dice Patrik Ernfors, professore di biologia del tessuto presso il Dipartimento di Biochimica Medica e Biofisica presso il Karolinska Institutet.
I ricercatori hanno trattato i topi che avevano cellule di glioblastoma umano trapiantate,con la sostanza per cinque giorni. La sopravvivenza media è stata di circa 30 giorni per il gruppo di controllo che non ha ricevuto la sostanza, mentre i topi che hanno ricevuto la sostanza, sei degli otto topi trattati, erano ancora vivi dopo 80 giorni. Lo studio è stato poi ritenuto di tale interesse che la rivista scientifica ha voluto pubblicare immediatamente l’articolo.
Fonte
- Cell, 20 March 2014 DOI: 10.1016/j.cell.2014.02.021