Oggi, 1° Dicembre, ricorre la Giornata Mondiale contro l’AIDS: prevenzione, informazione e ricerca per una battaglia ancora da vincere! Sono passati 40 anni dalla scoperta dei primi casi di Aids nel 1981. “Dal 1981 l’AIDS ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi”. “In 40 anni molti passi avanti sono stati fatti sul piano della ricerca e delle cure e una diagnosi precoce oggi può favorire una vita più serena”.
Fondata nel 1988, la Giornata mondiale contro l’AIDS è stata la prima giornata internazionale per la salute globale. Ogni anno, le agenzie delle Nazioni Unite, i Governi e la società civile si uniscono per fare campagne su temi specifici legati all’HIV.
Giornate di sensibilizzazione come quella che si celebra oggi sono fondamentali per mantenere alta l’attenzione su un’emergenza di salute globale su cui l’informazione, la prevenzione e lo screening sono sempre necessari. E’ importante diffondere la giusta conoscenza sul virus dell’HIV e sulle modalità di trasmissione, sui centri di riferimento territoriali e soprattutto sull’importanza di un accesso precoce al test per riconoscere la sieropositività all’infezione, grazie al quale è possibile avviare tempestivamente il percorso terapeutico.
In questa Giornata:
- Le attività di sensibilizzazione si svolgono in tutto il mondo.
- Molte persone indossano un nastro rosso, simbolo universale di consapevolezza, sostegno e solidarietà nei confronti delle persone che vivono con l’HIV.
- Le persone che vivono con l’HIV fanno sentire la loro voce su questioni importanti nella loro vita.
- Gruppi di persone che vivono con l’HIV e altre organizzazioni della società civile coinvolte nella risposta all’AIDS si mobilitano a sostegno delle comunità che servono e per raccogliere fondi.
- Gli eventi evidenziano lo stato attuale dell’epidemia.
Vedi anche:Giornata Mondiale AIDS, 1 Dicembre 2021
“I dati più recenti dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) – continua Melazzini – rivelano che l’incidenza delle nuove diagnosi di infezione da HIV si è mantenuta costante negli ultimi 4 anni ed è attualmente in lieve decremento e anche il numero di casi di AIDS è stabile. Tuttavia, per circa il 35% delle nuove diagnosi di sieropositività all’HIV il successo delle terapie è fortemente compromesso dal ritardo con cui le persone decidono di sottoporsi al test. Sono dati che dimostrano quanto sia ancora impegnativa la battaglia contro il virus dell’HIV, per quanto la ricerca clinica stia andando avanti negli ultimi anni. Sono state approvate a livello europeo diverse combinazioni di medicinali per il trattamento dell’infezione da HIV, ma sono ancora necessari nuovi trattamenti per migliorare la tollerabilità delle attuali terapie e per trattare infezioni da ceppi di HIV resistenti.
Nel prossimo futuro potrebbero essere disponibili evoluzioni delle terapie attuali e trattamenti con farmaci in grado di sopprimere la replicazione del virus dell’HIV, portando alla negativizzazione in tempi ancora più brevi rispetto a quanto avviene oggi. Tali terapie potranno consentire, tra l’altro, una riduzione nella probabilità di selezionare virus resistenti e, dunque, evitare riprese di carica virale. Si tratta inoltre di molecole che possono mantenere la loro efficacia a lungo, permettendo somministrazioni una volta ogni 3 settimane invece che una volta al giorno. Molti di questi farmaci sono in fase avanzata di sperimentazione clinica, per cui è plausibile che tra pochi anni possano diventare disponibili, rivoluzionando l’attuale terapia anti-HIV. Sono inoltre allo studio clinico vaccini terapeutici, ovvero vaccini in grado di stimolare la risposta immunitaria nei pazienti infetti, consentendo loro di controllare l’infezione in maniera naturale e dando la possibilità di assumere meno farmaci.
C’è un impegno continuo e multisettoriale sul tema della lotta all’HIV. Esso è testimoniato anche dal lavoro confluito nelle “Linee Guida Italiane sull’utilizzo dei farmaci antiretrovirali e sulla gestione diagnostico-clinica delle persone con infezione da HIV-1” (ultima edizione novembre 2016) realizzate grazie a una collaborazione tra diversi organismi istituzionali, numerosi specialisti e le associazioni dei pazienti.
Le linee guida hanno lo scopo di fornire agli infettivologi, agli altri specialisti coinvolti nella gestione multidisciplinare del paziente sieropositivo in trattamento un orientamento per la prescrizione della terapia antiretrovirale e per la gestione dei pazienti HIV-positivi, e un solido punto di riferimento per le associazioni di pazienti, gli amministratori, i decisori politici degli organismi di salute pubblica e tutti gli attori coinvolti dalla problematica a diverso titolo.
La Giornata mondiale contro l’AIDS rimane rilevante oggi come lo è sempre stata, ricordando alle persone e ai Governi che l’HIV non è scomparso. C’è ancora un bisogno fondamentale di maggiori finanziamenti per la risposta all’AIDS, per aumentare la consapevolezza dell’impatto dell’HIV sulla vita delle persone, per porre fine allo stigma e alla discriminazione e per migliorare la qualità della vita delle persone che vivono con l’HIV.
Temi
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Fonte:UNAIDS