Identificando l’importanza di questa sostanza neurochimica, il team di ricerca dell’Università di Nottingham nel Regno Unito, potrebbero avere trovato un target per lo sviluppo di nuove forme di trattamento.
Guidati da Amelia Draper, lo studio ha scoperto che alti livelli di GABA ( Gamma-AminoButyric Acid, il più importante neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale (SNC). È abbondante nei nuclei della base, nell’ipotalamo, nella sostanza grigia periacqueduttale e nell’ippocampo ), in una zona del cervello chiamata area motoria supplementare (SMA), contribuiscono a ridurre l’iperattività nelle aree corticali del cervello, responsabili del movimento.
Nelle persone con la sindrome di Tourette, vengono inviati troppi segnali a queste aree corticali che causano movimenti indesiderati, suoni inappropriati conosciuti come tic che i pazienti non riescono a controllare.
Riducendo l’iperattività in settori come l’area motoria supplementare e la corteccia motoria primaria (M1), solo i segnali più forti possono essere elaborati e produrre il movimento.
“Questo risultato è significativo perché tecniche di stimolazione nuove del cervello possono essere usate per aumentare o diminuire GABA in aree mirate della corteccia”, dice Draper. “E’ possibile che tali tecniche possano regolare i livelli di GABA nell’ area motoria supplementare ed aiutare i giovani con sindrome di Tourette ad avere maggiore controllo sui loro tic”.
Molte persone con la sindrome di Tourette possono parzialmente controllare i loro tic, ma questo è un processo faticoso, che può aumentare la frequenza dei tic, alla fine della giornata.
Aumento dei livelli di GABA
Per lo studio, i ricercatori hanno misurato i livelli di neurotrasmettitori nel cervello con una tecnica chiamata spettroscopia di risonanza magnetica (MRS) all’interno di un MRI scanner ( Si tratta di una procedura utilizzata negli ospedali per scansionare i pazienti e determinare la gravità di certe lesioni. Una macchina RM utilizza un campo magnetico e le onde radio per creare immagini dettagliate del corpo). In particolare, i ricercatori hanno misurato neurotrasmettitori nelle zone del cervello SMA, M1 e in un’area utilizzata nella trasformazione visiva (V1), come sito di confronto.
I ricercatori hanno esaminato un gruppo di giovani affetti da sindrome di Tourette e li hanno confrontati con un gruppo di persone senza il disturbo. È interessante notare che sono stati trovati nei partecipanti con la sindrome di Tourette, alte concentrazioni di GABA nell’ area motoria supplemenatre del cervello.
Il team ha poi esplorato il risultato in maggiore dettaglio. Usando una risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno osservato che avere alti livelli di GABA significava che le persone con la sindrome di Tourette avevano meno attività neurologica nella SMA, durante l’esecuzione di un’attività motoria semplice come toccare un dito.
Successivamente, i ricercatori hanno utilizzato un campo magnetico per stimolare l’attività dei neuroni nel cervello, in un processo chiamato stimolazione magnetica transcranica (TMS). Essi hanno scoperto che le persone con più attività dei neuroni GABA avevano una inibizione in M1, quando si preparavano a fare un movimento.
I ricercatori hanno anche scoperto che all’interno del corpo calloso – i fasci di fibre bianche che collegano i due lati del cervello – le persone con i più alti livelli di GABA avevano un maggior collegamento tra le fibre.
Questa constatazione ha indotto la conclusione che il maggiore collegamento tra le fibre produce più segnali eccitatori. Vi è quindi una maggiore necessità di ridurre i livelli di GABA, al fine di calmare questa iperattività.
Un risultato ‘paradossale’
IL Prof. Stephen Jackson, supervisore dello studio, sorpreso dal risultato, dice: “Questo risultato è paradossale, perché la maggior parte degli scienziati che lavorano su questo tema, avrebbero pensato che i livelli di GABA , nella sindrome di Tourette, sarebbero ridotti e non aumentati come mostriamo”.
“E’ opportuno distinguere i cambiamenti cerebrali che sono cause del disturbo (ad esempio, riduzione delle cellule GABA in alcune aree cerebrali chiave) e le conseguenze secondarie del disturbo (ad esempio, aumento del rilascio di GABA in aree cerebrali chiave) che agiscono per ridurre i suoi effetti”.
I risultati dello studio, pubblicati in Current Biology , potrebbero portare ad approcci più mirati per il controllo dei tic dirompenti. Una forma di neurostimolazione chiamata TCDS , stimolazione transcranica a corrente diretta, ha già avuto successo nel modificare i livelli di GABA nelle aree corticali mirate.
I ricercatori approfondiranno anche le influenze delle alterazioni dell’equilibrio degli eccitatori e inibitori in altre condizioni, come il disturbo ossessivo-compulsivo (OCD), disturbo da deficit di attenzione e iperattività ( ADHD ) e l’autismo .
Se questi risultati potranno essere ampliati, questa ricerca potrebbe essere estremamente utile per cambiare il modo in cui i disturbi neurologico comuni – come la sindrome di Tourette – vengono trattati.
Fonte http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0960982214010513